Scrissi l'altro giorno in Francia a M.ù de Beuugrand(644), e li mandai un problema, secondo me assai difficile, ad istanza di un Padre franzese(645), che volse in somma che lo mandassi; il quale ha molti capi, e parte è da me stato risoluto e parte no, quale non spiego hora perchè è assai lunga l'esplicatione, e mi basta dirli che vi è dentro che proportione habbi la parabola alla linea retta da lei sottesa, da me però non ritrovato, con altre cose, parte a me note e parte no. Li darò poi ragualio di quello ch'egli mi risponderà. Per tanto, non mi occorrendo altro per hora, finisco con pregarla a volermi mandare de' suoi melarancini piccoli, con riverenza, per il cauterio, de' quali mi favorì già quando ero da lei; e li faccio riverenza.
Di Bologna, alli 23 8bre 1640.
Saluto caramente il Sig.r Viviani.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Ob.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalieri.
4071.
GALILEO a FORTUNIO LICETI in Bologna.
Arcetri, 27 ottobre 1640.
Dalle pag. 165-166 dell'opera De lunae subobscura luce ecc., citata nell'informazione premessa al n.° 4044.
Al molto Ill. et Eccellentiss. Sig. e Patr. Osservandiss.
Il Sig. Fortunio Liceti, lettor primario di filosofia, inBologna.
Molto Ill. et Ecc. Sig. e Patr. Oss.
Per lettere del molto Rev. P. Bonaventura(646) vengo avvisato del ritorno di V. S. Eccellentiss. in Bologna; per lo che, sapendo dove inviare le mie per lei, vengo con questa a dargli conto della ricevuta delli due libri ultimamente da lei mandatimi, de i quali le rendo le debite grazie.
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