V. S. molto Ill.re puol considerare: ducento e vinti fiorini è il mio salario, e bisognia che faccia le spese presto presto a cinque boce (sic). Ma il tutto rimetto nelle mani della Divina Previdenza.
Del mio fratello Vicenzo sono doi anni che non ne ho havuto nuova alcuna. Di Cosimo, è stato da me già quatro mesi, il qual è stato in Francia, in Fiandra e per tutta la Germania, et se n'è ritornato a Ratisbona con il suo patrone, qual è un gentilomo principalissimo, quale lo ama come se fosse suo figliolo istesso, essendosi avanzato però in virtù: lui sona di liuto, di spinetta e di chitara, parla prima todescho, francese, italiano e latino, che di tutte queste sue qualità io ne ho havuto grandissima consolatione; et è più grande di me. Lui non si ritrova haver altro desiderio che di veder una volta V. S. molto Ill.re, e con prima bona occasione lui si vuol trasferir sin a Fiorenza.
Questo è quanto gli posso dar di novo di mia casa e fratelli: là dove, per non atediarla più, farò fine, pregandola a non si scordar di me, povero suo nipote e riverente servo, con darmi almeno una volta ogni doi mesi del stato(653) di V. S. molto Ill.re, che mi sarà di consolatione particolare, non havendo al mondo altro rifugio che V. S. molto Ill.re; alla quale inchinandomi io et la mia moglie, le bacciamo riverentemente la mano e li prego del Signore Dio longa vita e sanità, pregandola salutar il Sig.r suo figliolo et tutti di casa.
Monaco, il primo di Novvembre(654) 1640.
Di V. S. molto Ill.re
[vedi figura 4073.gif]
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