Il P. Cavalieri la riverisce, e meco molto si rallegra di haver buone novelle di lei; et amendue le preghiamo dal Cielo felicità.
Bologna, 11 Xmbre 1640.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevot.mo Ser.re
Fortunio Liceti.
4092*.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 15 dicembre 1640.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 149. - Originale, d'altra mano.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Godo che la fodra mandata sia riuscita di sua sodisfattione: certo, per l'anno che corre et per quello che si può havere, non si è mancato di far il possibile acciò restasse servita. La spesa è anco di conto.
La ratta della pensione che havevo nelle mani, io ho anco quella di 7mbre passato, della quale V. S. molto Ill.re et Ecc.ma disponga a suo piacere, e comandi ciò che si debba fare.
Mi condoglio di questa nuova sua acrimonia negl'occhi; ma questi tempi portano incomodi alla vechiezza. Io ancora posso dire di tendere al letto già due mesi d'infirmità, perchè da quattro giorni soli in qua comincio levarmi qualche hora.
Il Sig.r Liceti mi ha mandato tre altre sue compositioni, una delle quali è che la terra sia centro dell'universo(690). Convien che questo grand'huomo habbi ritrovata qualche ragione o esperienza che la convinca, cosa che, a dir il vero, sin d'ora non è stata fatta di alcuno. Mi dà anco conto della lettera del Sig.r Gassendo(691) et di quella che le manda V. S., amplificata circa il candor della luna, ma insieme mi dice che il risponderli sarà l'opera della seguente està; et io ho una impatienza insopportabile d'aspettare di veder all'hora l'aggionte che V. S. ha fatte et il contenuto della lettera sudetta.
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