Quanto alla risposta che V. S. si compiace di fare ad alcuni capitoli della mia ultimamente scrittagli, intorno alle cause che mi muovono a fargli nuove instanze con premura grande acciò resti servita di favorirmi quanto prima di quella sua lettera riformata et ampliata, non mi occorre dir altro, se non che la supplico, per quanto lei può, ad accorciarsi, stante quello che lei ha scritto ad altri d'haverlami mandata. Con qual fine le bacio le mani di tutto cuore.
Bologna, 22 Gen.o 1641.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma
Alla quale mi occorre dir che il S.r Naudeo(723) non resta sodisfatto degli Epigrammi publicati, sendovi trascorso, per inavertenza del copista, qualche errore di sillaba, che poi ha corretto e ristampato, come vedrà; e mi sarà favore che V. S. mi rimandi quel foglio, da inviare all'autore che lo ricchiede.
Devot.mo et Oblig.mo Ser.reFortunio Liceti.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.or, S.or P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
4105.
GALILEO a FORTUNIO LICETI [in Bologna].
Arcetri, 1641(724).
Dalle pag. 57-58 dell'opera De lunae subobscura luce ecc., citata nell'informazione premessa al n.° 4044.
Molto Illu. et Ecc. Sig. e Padron mio Colendiss.
Riceverà V. S. molto Ill. et Ecc. con questa una copia della lettera che più giorni sono, richiesto da chi comandar mi poteva, scrissi in risposta alle obbiezioni scritte e publicate da lei contro all'opinione da me tenuta della causa del candore lunare etc.: della qual lettera pur allhora glie ne mandai copia; ma significandomi ella di voler di nuovo a quanto scrivevo replicarmi, e far la sua replica, insieme con la mia lettera, publica con le stampe, gli soggiunsi che lasciavo in suo arbitrio di fare quanto gli era di piacere, ma che non havendo io scritta quella mia risposta con pensiero che dovesse esser publicata, le richiesi che per alquanto tempo differisse tal publicazione, sin che io(725) gli mandassi altra copia della medesima mia lettera, alquanto riformata, benchè non alterata in quella parte che alle considerazioni scientifiche apparteneva, sì come V. S. riconoscerà conferendo con quella prima questa che ora gl'invio.
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