4107*.
FORTUNIO LICETI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 29 gennaio 1641.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXVIII, n.° 136. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.r P.ron Col.mo
Questa mia servirà solo per accusarle la ricevuta della sua lettera al Ser.mo P. Leopoldo, a suo modo riformata et ampliata, la quale io leggerò con gusto, sperando di cavarne molto diletto e molto frutto.
Godo che habbia ritrovato li essemplari delli miei libri ultimamente inviatigli; e procurerò di mandargli quel foglio che manca all'opera De regulari motu etc.(731), facendomelo venir da Venetia, poi che delli portati qua non ne ho più foglio.
Non posso esser più lungo, per haver havuto le lettere molto tardi, et il procaccio si vuol partire di presente. Con qual fine per ciò le bacio le mani di tutto cuore.
Bol.a, 29 Gen.o 1641.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maDevot.mo et Oblig.mo Ser.
Fortunio Liceti.
Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.r P.ron Col.moIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
4108.
CASSIANO DAL POZZO a [GALILEO in Arcetri].
Roma, 2 febbraio 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 245. - Autografa.
Molt'Ill. et Ecc.mo mio S.re Colend.mo
Ho sempre professato verso la persona di V. S. osservanza così singolare, tiratovi dal suo gran merito e dal comune consenso nella stima delle virtù che l'adornano, che non havendo per la distanza potutone godere, come harei desiderato, la presenza, nel meglio modo che mi potè riuscire procurai supplire con un ritratto, che nobilita quel poco di libreria che ho, e mi porge frequente occasione di dichiarare a que' che vi capitano la servitù cordiale che le professo e appagar loro la vista dell'effigie d'un virtuoso eminentissimo quale è il mio Sig.r Gallileo, degno, non che de' ritratti, delle statue.
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