Rincrescemi l'infermitą degli occhi, che lei patisce, per i suoi e anche per i miei rispetti, poichč la tema d'infastidirla mi ritiene dallo scrivere e dal participargli qualche mio dubbio e pensiero; e pure m'assicuro che quando dal suo giudizio fosse dichiarato o approvato, non temerei di contraddittori. Mi trovo particolarmente haver in ordine, per far vedere alle stampe, alcune ricercate geometriche sopra di Archimede, dove pił volte mi occorse far menzione di V. S. E.ma con quello affetto e con quella riverenza che li devo; ma non sono sodisfatto di me medesimo, solamente perchč non ne posso intender il parer suo, mediante le accennate cagioni.
Il S.r Rafaello Magiotti ed io facciamo delle sessioni e dei passeggi molto frequenti, e ci porgono occasione di far nuovi dialoghi i suoi Dialoghi del moto; e per poco che non ho dato al pizzicarolo un grandissimo volume della stessa materia, dal quale confesso non haver imparata cosa alcuna. Con questa occasione desidero intender da V. S. se nei sudetti Dialoghi suoi, ristampati ultimamente a Lione(764), ci sia alcuna aggiunta, poichč in Roma non sono anche comparsi; e perchč lei promette trattar della forza della percossa, sto con ansietą di sapere se ella havesse arricchito l'opera di tal aggiunta. Con che, non volendola pił tediare, finisco, pregandogli cordialmente dall'Altissimo ogni felicitą.
Roma, 16 di Marzo 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo S.r Galileo Galilei.
S.re Obl.mo di vero affettoAnt.o Nardi.
4121.
VINCENZO RENIERI a [GALILEO in Arcetri].
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