Di V. S. molto Ill.reDevotiss.mo et Aff.mo S.re
Galileo Galilei.
4124*.
ALESSANDRA BOCCHINERI BUONAMICI a [GALILEO in Arcetri].
Prato, 27 marzo 1641
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 286. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re mio Oss.mo
Questa mattina, che siamo a' 27 di Marzo, giorno del Giovedì Santo, la Sandra rivenditora mi à portato una lettera di V. S. de' 26 di Marzo, che mi à aportato strasordinario gusto per sentire il bene stare di V. S. e che ella à memoria di chi veramente professa di essere devota alla sua gentileza: ma la mia mala fortuna no m'à mai conceso che io possa una volta stare dua ore nella sua conversazione; cosa che mi à aportato senpre grande amaritudine.
Io risposi subito alla cortese lettera che V. S. più mesi sono mi scrise, e la risposta la detti al prete che insengnia a' figlioli del Sig.re Piero Bardi; e lui disse volere fare il servizio, chome so sicuro che gli arà fatto; ma la mia lettera l'arà data in casa ho de' mia fratelli ho in casa della Sestilia(772): così questa lettera non è conparsa altrimenti in scena, al solito che m'ànno senpre fatto da molti anni in qua. E pure è vero, e non li dico bugie: però, Sig.re Galileo, V. S. no l'abia atribuito a mala creanza, perchè io subito subito risposi a pieno a tutto quello che bisongniava.
Io delle volte tra me medesima vo stipolando in che maniera io potrei fare a trovare la strada innanzi che io morisi a boccharmi cho V. S. e stare un giorno in sua conversazione, senza dare scandolo ho gelosia a quelle persone che ci ànno divertito da questa voluntà. Se io pensassi che V. S. si trovassi cho buona sanità, e che non gli dessi fastidio il viagiare in caroza, io vorrei mandare le mie cavalle e trovare un carozino acciò V. S. mi favorisi di venire a stare dua giorni da noi, adesso che siamo ne' buoni tenpi.
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