D'Arcetri, li 6 d'Aprile 1641.
Di V. S. molto Ill.reDevotiss.mo et Aff.mo S.re
Galileo Gali[lei].
4131.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 6 aprile 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 209. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Mi trattiene molte volte questo non potere scrivere di proprio pugno dal far scrivere anco da terza mano. Non è già che non sia sempre con l'animo congionto con V. S. molto Ill.re et Ecc.ma; et in verità come veggo le sue lettere, mi viene un certo timore che nel contenuto di esse non sia qualche travaglio delle sue indispositioni, come a punto m'è accaduto in questa di 29 del passato, nella quale lego la sua infermità degl'occhi et della vigilia più tosto aumentata che diminuita, e me ne dolo nell'intimo del core: e con tutto ch'io sappia quanto ella sia armata dei precetti della filosofia contro tutti gl'accidenti humani, le confesso però di havere dei suoi tanta passione e compassione(789), quanto si conviene ad un suo svisceratissimo amico et servitore. Io son ricuperato assai bene, e per l'età d'anni 70 non sento che l'infermità lunga m'habbi lasciata altra cattiva reliquia che un poco di debolezza nelle gambe, e nelle fontioni dell'animo conosco che la memoria non è più nella prontezza che solea essere; e quel tempo che m'avanza dalle occupationi, mi resta ancora il gusto delle chimere, e particolarmente di vagare negl'intermundii. Queste pazziete parerano forsi indicii di spiriti giovanili, o pure di fatti senili più leggeri.
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Arcetri Gali Firenze
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