Et con tal fine a V. S. molto Ill.re con ogni affetto bacio le mani.
Venetia, il dì 20 Aprile 1641.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maSer. Dev.mo
F. Fulgentio.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.moIl Sig.r Gallileo Gallilei.
Firenze.
4134.
CLEMENTE SETTIMI a [GALILEO in Arcetri].
Roma, 20 aprile 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 211. - Autografa.
Molto Ill. et Ecc.mo Sig.re Col.mo
Questa mattina mi sono abboccato con il Sig.r Torricelli, havendolo incontrato casualmente, e gl'ho conferita la lettera di V. S. molto Ill. et Ecc.ma, e glie la lasciai in mano, mostrando segno volerne dar parte al S.r Magiotti, essendo ivi inserto qualche particolare del S.r' Liceti et adversario(798). Doppo questo ragionammo di V. S. molto Ill. et Ecc.ma, e conobbi che il sopranominato Signore ama Sua Sig.ria con affetto molto sviscerato; e credo restasse confirmato molto più per i miei discorsi, da' quali poteva ancor cavare che io gli ero superiore in amar V. S. Ecc.ma, se bene egli havrà più occasione di convincermi, poichè il suo grande ingegno mostrerà con opere di essere seguace delle sue sublimi virtù e scienze, le quali essendo grate a V. S. Ecc.ma, farà in modo che io resti perditore nel foro esterno, non potendo la mia ignoranza, da me conosciuta, esser capace di corrispondenza d'affetto eguale a quello che mostrerà ad ogn'altro: ma mi consola grandemente che il difetto non procede da me, havendo sempre sommamente desiderato d'esserle grato almeno come non servitore, ma amico; e mi perdoni V. S. Ecc.ma se troppo pretendo.
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Fulgentio Gallileo Gallilei Arcetri Torricelli Magiotti Liceti Sua Sig
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