Reverisco V. S. Ecc.ma con affetto ossequioso e le ratifico il possesso della mia servitù.
Di Roma, 27 Aprile 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
4139*.
VINCENZO RENIERI a GALILEO in Firenze.
Pisa, 29 aprile 1641.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.° 133. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r e P.ron Col.mo
Habbiamo, con uno o due amici, riso un pezzo della Toga, il cui Capitolo(802) non ho voluto partecipar ad altri per non disgustar l'autore del'habito(803).
Io non penso di esser a Firenze prima di mezzo Settembre, perchè questa estate son necessitato di tornar a casa per miei interessi; sì che s'ella vorrà commandarmi cosa alcuna, pensi in che la debbo servire.
Séguito le osservazioni delle Medicee, ma un poco più di rado per non far come l'anno passato; e trovo corrispondere agiustatamente.
Non so s'ella habbia mai più havuta risposta da quelle parti(804). Che è quanto m'occorre dirle con la presente; ed a lei et al Sig.r Viviani bacio affettuosamente la mano.
Di Pisa, li 29 d'Aprile 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Obl.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.re e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, Mathematico e Filosofo primario del S. S. G. D.
Fiorenza.
4140.
BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Arcetri].
Bologna, 14 maggio 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 266. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Lo stato mio è pur tale quale li ha descritto il P. D. Innocenzo, il quale, se per una parte pare meno infelice del suo, potendo io qualche poco specolare, per l'altra è però molto più infelice di quello, per vedermi anco assai impedito nell'intelletto in quelli anni che a lei hanno potuto, con le sublimi specolationi del suo, partorirli una gloriosa quiete in cotesta sua età senile, sì come non potrò già sperar io di ottenere.
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