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      (811), le manderò fra pochi giorni, con un esemplare del mio libro De lucidis in sublimi(812), stampato ultimamente, da Padova, dove mi ritirerò a riscuotere le mie entrate et a passare li caldi dell'estate ventura; nel qual tempo attenderò con commodo a trascrivere l'opera De candore lunae(813), già da me per le occupationi delle publiche lettioni composta interrottamente quest'inverno, circa le considerationi propostemi da V. S. nella sua veramente elegante e dotta lettera, piena di varie e recondite dottrine, non solo di sottile filosofia, ma principalmente di matematica. Ho diviso il mio trattato in tre libri: nel primo ho considerato quanto altri habbia sino a qui scritto del candor della luna, riducendolo a sei opinioni distinte, da me in esso ponderate quanto mi è stato possibile; nel secondo ho fatto diligente consideratione sopra la sua lettera scritta al Ser.mo Prencipe Leopoldo, dividendola in 183 capi, ne i quali tengo qualche difficoltà, che spero da V. S. sarà facilmente sciolta, ed io ne verrò con molto mio frutto addottrinato: nel terzo fo lo stesso col S.or Gassendo, aspettando da quel valenthuomo ricevere parimente nobile ed utile insegnamento. Il volume manuscritto, sino a qui di già terminato, mi è riuscito nella prima abbozzatura di fogli interi cento venti quattro, che sono cinque quinterni di carta ordinaria; ma per le molte aggiunte e transpositioni mi conviene di trascriverlo, il che farò con più commodo a Padova, por quanto mi sarà conceduto dal caldo della stagione e dalle occupationi domestiche.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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