Questa estate penso di finir la fatica in tutto e per tutto, sì che s'ella havrà per bene che se n'eschino l'effemeridi, nelle quali procurerò di lavar il capo a quel Francese(814) che si fa autor delle longitudini per tal mezzo, me ne potrà dar un cenno.
Al Sig.r Viviani mille saluti, il quale prego a farmi grazia di dire al Sig.r Braccio Manetti, che quando l'amico suo si compiacesse di lasciarmi l'Apollonio per queste vacanze, mi sarebbe di sommo favore, non havendo io possuto in questi due mesi passati servirmene, e ne attenderò risposta prima di partire. In tanto V. S. Ecc.ma mi conservi nella sua buona grazia e m'ami col solito affetto, che io, affettuosissimamente baciandole la mano, le prego dal Cielo tranquillità e contentezza.
Di Pisa, li 28 di Maggio 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Obb.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri.
4143*.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO [in Arcetri].
Venezia, 1° giugno 1641.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVII, n.° 27 - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Oss.mo
Dal Sig.r Liceti, che mi ha favorito d'una copia del suo libretto intitolato De lucidis in sublimi(815), me ne è stata inviata un'altra simile, con l'aggiunta, per V. S. Ecc.ma, quale è da me stata consegnata al procaccio, che questa sera parte a cotesta volta. Non so se la debolezza del mio intelletto potrà sollevarsi tant'alto a considerare le meraviglie di sì gran filosofo; pure mi andarò cimentando con il cominciare a leggerlo.
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