E sigillando questa con un affettuoso ricordo dell'ambitioso desiderio che porto de' suoi commandi, gli bacio con tutta la pienezza del mio sincero affetto le mani.
Venezia, primo Giugno 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSig.r Galileo Galilei.
Obb.mo e Vero Ser.reFran.co Rinuccini.
4144.
EVANGELISTA TORRICELLI a [GALILEO in Arcetri].
Roma, 1° giugno 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 270-271. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Già sono molte settimane che il Padre Rev.mo(816), per quanto intendo, partì da Venetia, per fermarsi qualche tempo in Brescia. Essendo però io stato irresoluto e non sapendo dove scrivergli, invio l'inclusa a V. S. Ecc.ma, supponendo che egli, subito giunto in Firenze, quando che sia, capiterà costì.
Io reverii V. S. Ecc.ma anco con l'occasione del P. Clemente(817), persona di molto garbo et anco di straordinario sapere. Nella lettera portata da lui narravo certe mie cosette intorno alli solidi della sfera(818), e la supplicavo a non conferir la lettera con alcuno. Hora, mutato d'opinione, mando l'incluso foglio a V. S. Ecc.ma, acciò lo senta e poi, se così le parerà, lo mandi al P. Clemente et a cotesti geometri, i quali forse m'honoreranno d'inclinar l'altezza de i loro ingegni a veder questa bassezza del mio. Sono sei teoremetti fondamentali, da i quali cavo certe passioni e proportioni di varii solidi, come ne mando una parte in un foglietto separato(819), conforme mi sono venuti in mente all'improviso. Mi pare d'haver ampliato un tantino la dottrina d'Archimede nel libro De sfera et cilindro.
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