A V. S. molto Ill.re Ecc.ma baccio le mani.
Di Venetia, li 6 Luglio 1641.
Di V. S. molto Ill.re Ecc.maAff.mo Ser.
Francesco Duodo.
Fuori: [...............] S.reL'Ecc.mo Sig.r Galileo Galilei, Dot.r Mat.co
Ra.a per recapito al S.r Mastro delle Poste. Fiorenza.
4150**.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 6 luglio 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 275. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Tutte le lettere di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma mi sono gratissime, conoscendo in quelle il gran favore della sua continuatione in riamarmi.
Il P. Maestro Lelio d'Arezzo non sarà a Fiorenza se non doppo questo mese. Non s'inganna punto V. S. che vorrei haver occasione di servirla in altro che in cosa così minima come è quella della sua pensioncella; ma lei non me ne comette de' maggiori, onde convienmi contentare il mio affetto con questa bagatella.
L'Ill.mo Sig.r Ressidente Rinuccini m'ha regalato d'un altro libro del Sig.r Nardi De igne subteraneo(831), al quale m'imagino che l'Ecc.mo Licetti vorrà con qualche occasione scrivere li suoi altissimi e lunghissimi sensi. La dottrina di questo gentilissimo spirito mi dà sommo gusto per la nova maniera di filosofare: è ben vero che per ancora non mi pare stabilita con tali fondamenti, che non resti molto da pensare al suo auttore.
Il P. Castelli è qui trattenuto, parte per alcune sue pensioni, parte ancora implicato nel negotio dell'atteramento di questa nostra Laguna. Egli ha esplicato il suo sentimento con una scrittura(832) che fa l'effetto delle potenti medicine, di fare gran comotione d'humori.
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