In ultimo il S.r Nardi mi ha, in cambio di consolarmi, raddoppiato il dolore, mentre mi ha fatto vedere in una di V. S. Ecc.ma come ella si è compiaciuta di rispondermi. Pensavo che si fusse persa la mia, della quale mi curavo poco; ma intendo essersi salvata quella, ma smarrita la risposta di V. S. Ecc.ma, da me stimata come tesoro invidiabile dalla posterità. Qui le lettere di Toscana capitano o alla posta di Firenze o a quella di Genua: in questa sta un tiranno, il quale spesso, per non cercare, nega le lettere, se ben vi sono; in quella sta un professore di memoria, il quale pretende di rispondere subito a chiunque comparisce, se vi siano lettere e quante per apunto e di che loco. Non ho potuto in più volte far tanto che o l'uno o l'altro di questi si sia degnato di pigliar in mano le lettere e guardarvi. In tanto ho ricevuto qualche conforto nel leggere le lettere scritte da lei al S.r Nardi, et insieme con lui starò aspettando la dimostratione da V. S. Ecc.ma promessa circa il principio supposto nell'opera da me tanto ammirata.
Fra i travagli che ho havuto nella perdita di mia madre, seguita pochi giorni sono, nondimeno ho cercato di metter in netto un libro che io chiamo de i Solidi Sferali(839), e l'ho finito di ricopiare apunto hoggi. Mia disgratia il non esser nato qualche decina d'anni prima: haverei stimato maggior fortuna il poter porgere qualche mia debolezza in mano di V. S. Ecc.ma, che se havessi havuto certezza di poterla consecrare alla eternità.
Reverisco V. S. Ecc.ma con infinito affetto, e con tutto l'ossequio la supplico a voler comandare a qualche suo ministro che mi faccia la gratia che io chiedo al P. Rev.mo(840), quando egli tardasse a comparire in Firenze, dove spero certo sarà per S. Bartolomeo.
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