Roma, 17 Agosto 1641.
Di V. S. Ecc.maHum.mo et Obbl.mo Servo
Evang.ta Torricelli.
4159.
BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Arcetri].
Bologna, 20 agosto 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 283-284. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Benchè il mio silentio sia alle volte lungo, principalmente per la mia solita infirmità, non è però ch'io non l'habbi sempre scolpita nella memoria e ch'io non sia sempre voluntaroso di riverirla et intendere del suo stato, quale mi duole molto che sia accompagnato con tante indispositioni, che mi accrescono le afflittioni dell'animo, nelle quali vivo anch'io continuamente per vedermi, in questa carcere del corpo, posto anco ne' ceppi e legato così stranamente. Ma lasciamo questa materia malenconica e diciamo qualche cosa di gusto.
Ho finalmente ricevuto una lettera di Francia dal Sig.r Giovanni de Beuugrand, lunga otto fogli, nella quale fa una gloriosa comemoratione di V. S. Ecc.ma e dimostra quanto la stimi esso con tutti quei matematici di Parigi. Mi prega ch'io faci opera con lei ch'ella vogli, per benefittio universale, publicare la sua dottrina per le longitudini (tanto da loro desiderata, non ostante che l'Errigoni(841) habb[ia] voluto arrogarsi l'inventione) per via de' Pianeti Gioviali. Ma l'autorità ch'ella tiene appresso tutto il mondo, e l'essere tanto palese questo esser parto della fecondità del suo sublime ingegno, sopprimerà facilmente qualunque altro che pretenda di usurparla; onde la prego anch'io, e per parte loro e per parte mia ancora, a volere hormai publicare al mondo questa pretiosissima gioia, questo nobilissimo artificio, il quale solo può accordare le tante controversie de' geografi e stabilire i fondamenti dell'astronomia.
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