Scuserą V. S. Ecc.ma le mie inezzie, quali ardisco inviarle non per occupar lei, ma per dar un poco di trastullo alli SS.i Paolo del Buono e Viviani, a' quali prego far le mie ricomandazioni. Con che io cordialmente me gli offero obligatissimo servitore.
Roma, 7 7bre 1641.
Di V. S. molto Ill.e e Ecc.maSer.re Ob.mo di vero affetto
Antonio Nardi.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo S.r e P.ron Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
4162*.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO [in Arcetri].
Venezia, 8 settembre 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., Nuovi Acquisti, n.° 42. - Autografi il poscritto, la sottoscrizione e l'indirizzo interno.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Oss.mo
Fu grandissimo in vero il gusto ch'io hebbi in leger la lettera scritta da V. S. Ecc.ma al Ser.mo Sig.r Principe in risposta delle obiettioni fatte dal gran filosofaccio Liceti. Le nuove, belle e vere speculationi delle quali č ripiena, et il non haver potuto ritenere appresso di me quel libro dove era con altre opere di V. S. Ecc.ma mal copiata, hanno causato in me il desiderio di haverne una copia, come la supplicai la passata. Mi [per]doni con la solita sua gentilezza l'ardire, incolpandone sč medesima, che fa cose tanto desiderabili. Et accusandogli l'incaminamento della lettera per il Sig.r Pierucci, gli confermo la mia vera osservanza, e con tutta questa la riverisco.
Venetia, 8 7bre 1641.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma
alla quale soggiungo, come doppo scritto intendo dal Sig.r Pierucci che quell'animalaccio habbia scritto da 70 fogli, o per dir meglio impiastrati, contro la sua lettera; di che io ne sento sommo gusto per l'occasione che darą a V. S. Ecc.ma di insegnarci qualche altra bella cosa.
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