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      Mando questa sotto una del Sig. Nardi(866), dal quale ella la riceverà, insieme colla dimostrazione di quello che io supponeva nell'ultimo mio Dialogo come principio conceduto(867): vedanla insieme e l'emendino, comunicandola anco al terzo mio riverito Padrone, il Sig. Magiotti. Ed a tutto il triunvirato con reverente affetto bacio le mani.
     
     
     
      4168.
     
      ASCANIO PICCOLOMINI a [GALILEO in Arcetri].
      Siena, 27 settembre 1641.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 218. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molt'Ill. Sig.r mio Oss.mo
     
      Le zatte, di questi tempi e della sorte di cui V. S. mi regala, è novellizia così delicata, ch'io fo pensiero che ne gusti il Ser.mo S.r Principe(868) ancora, perchè son già parecchi giorni che qui non se n'è vedute. Le fattezze loro non mostrano d'haver bisogno dell'aiuto de' salami, ma per l'autorità di Mons.r della Casa goderò questi ancora insieme con esse.
      Non vorrei che la stagione, che c'ha guastato i frutti, ci danneggiasse nel vino, che fin hora non ci si fa sperare molto buono; ma per haverlo men cattivo che sia possibile, mi trasferirò fra due o tre giorni in Vescovado(869) per far soprassedere qualche giorno la vendemmia più di quello che vorriano i contadini. Tra tanto non so se il mio maestro di casa potrà mettere insieme quattro torte e quattro forme del nostro cacio, il quale se bene non comparirà di molto bella forma, quest'anno in ogni modo non riesce di mala pasta.
      Mi sforzerò di servirla quest'anno un poco meglio a vino; e con speranza d'esser a baciarle le mani fra non molto tempo, mi rallegro seco delle buone nuove di sua salute, che mi diede il Ser.mo Leopoldo quando fu ultimamente qui.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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