Qui alle librarie si ha l'opera De igne subterraneo(872), ma non ne vedo fatta quella stima che facciamo, l'Ill.mo Sig.r Comissario Antonini(873) et io, perchè V. S. sa che modo di filosofare hanno questi nostri grand'ingegni.
Voglio finir qui per questa prima volta, col bacciar a V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma con tutto l'affetto le mani et pregarli felicità.
Venetia, il dì 19 8bre 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. Fulg.o
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.moIl Sig.r Gallileo Gallilei.
Firenze.
4173.
ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Arcetri].
Siena, 27 ottobre 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 224. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill. Sig.r mio Oss.mo
Per ritrovarmi a' miei luoghi di Vescovado(874), non hebbi fortuna di godere del nostro Padre Abate Castelli nel suo passaggio, che, havendomi lasciato la di V. S. del 20, m'ha almen dato consolazione con essa d'intendere quel buono stato di salute che gli permette la grave età, ed insiememente che non gl'habbia a giunger discaro il mio solito saggio di questi vini. Come che io mi son trovato alla vendemmia, e fattola fare al tempo debito, ho speranza quest'anno d'haver a rimetter le dotte del passato. Allestisca adunque la solita botticella, perchè, di consiglio di quei del paese, son persuaso a mandarglielo a S. Martino; et ancorchè habbia ribollito da cinque giorni nel tino, mi pare in ogni modo che fin hora ritenghi quel dolce e quell'aromatico che V. S. vi desidera. Iddio mi conceda di poternela servire per molti anni; e sempre desiderosissimo de' suoi comandamenti, le bacio le mani.
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Comissario Antonini Fulg Gallileo Gallilei Arcetri Vescovado Padre Abate Castelli S. Martino
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