Di Siena, li 27 Ott.re 1641.
Di V. S. molto Ill.
S.r Galileo Galilei.
Devot.mo Ser.
A. Arc.vo di Siena.
4174**.
BONAVENTURA CAVALIERI a [EVANGELISTA TORRICELLI in Arcetri].
Bologna, 30 ottobre 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., Discepoli, Tomo 41, car. 113-115. - Copia di mano del sec. XVIII.
Molto Rev.do(875) Sig.r mio Oss.mo
Reputo grandissima la fortuna di V. S. molto Rev.da, poichè al grande ingegno suo accoppia quello del Sig.r Galileo, stimato oggidì con ragione la fenice degl'ingegni. Oh che felice congiunzione, da invidiarsi da qualunque virtuoso! oh che gran conseguenze ne possono seguire, che grand'utilità alle buone lettere, per così maraviglioso innesto! Ma più non dirò per non parere essere a parte di questa invidia, sebbene non la saprei nè anco in tutto negare. Per sodisfar poi al desiderio del Sig.r Anton Nardi, gli dico che la dimostrazione del fuso parabolico venutami dal quondam Sig.r Beuugrand, che Iddio abbia in gloria, procede per via degl'indivisibili, ma è diversa dalla mia et anco da quella del Sig.r Gio. Anton Rocca, gentiluomo Reggiano ed intendentissimo delle mattematiche....
Resta che ella mi onori talvolta de' suoi comandi, e di conservar fresca la servitù mia nella memoria del nostro Sig.r Galileo, al cui affetto mi trovo obbligatissimo, siccome sono altrettanto ammiratore del suo divino ingegno. E con tal fine le bacio affettuosamente le mani, con riverire insieme il detto Sig.r Galilei ed il Padre Castelli, se pure ancor costì si ritrova.
Di Bologna, alli 30 Ottobre 1641.
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