Così havesse potuto acresser forze alle mie debolezze, come so ch'havrà pienamente adempito il mio ordine!
Rendo a V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma quelle maggiori gratie che mi siano possibili delle benignissime dimostrationi che meco s'è compiacciuta di fare con tanto maggior mio obligo, quanto so di non haverle mai meritate. Non cesserò di corrispondere a tanta cortesia con quelli effetti che possono ussire dal nessun mio potere, et la supplico con tutto lo spirito a non lassiar in perdita occasione in cui possa vedere quanto desideri di servirla. Et le faccio humilissima riverenza, pregandole da N. Signore longa et intiera felicità.
Di Bressia, li 14 di Novembre 1641.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.o et Oblig.mo Ser.re
Lodovico Baitelli.
4179.
PIER FRANCESCO RINUCCINI a [LEOPOLDO DE' MEDICI in Siena].
Firenze, 15 novembre 1641.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XV, car. 98. - Autografa.
.... Iermattina fui a vedere il S.r Galileo, il quale è fermo nel letto da dieci giorni in qua con una febbriciattola lenta lenta, ma però dice egli che l'è continua. Gli dà davvantaggio un gran dolor di rene. Questi mali, alla sua età, mi par che devano far temer della sua vita. Egli con tutto ciò discorre con l'istessa franchezza che facea fuori del letto; e mi disse che aveva grandissima soddisfazione del nuovo mattematico Torricelli, e che aveva ricevuto grandissimo gusto in sentir confrontare alcune nuove dimostrazioni tra lui e 'l Viviani, del quale mi disse un monte di bene, e m'ordinò ch'io lo scrivessi a V. A.....
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