Naz. Fir. Mss. Gal., Discepoli, Tomo 41, car. 119. - Copia di mano del sec. XVIII.
.... e termino lo scrivere, perchè più non posso per ora, desideroso d'intender buone nuove del nostro Sig.r Galileo, quale riverirà in nome mio....
4194.
GIORGIO BOLOGNETTI a FRANCESCO BARBERINI in Roma.
Firenze, 12 gennaio 1642.
Arch. Vaticano. Nunziatura di Firenze, Cifre da Ottobre 1641 a Luglio 1642 (non cartolato). - Traduzione sincrona dell'originale in cifra.
Di Fiorenza, da Mons. Nuntio, li 12 Gennaro 1642.
Deciferato li 17 detto.
Il Galileo morì giovedì alli 9: il giorno seguente fu il suo cadavero depositato privatamente in Santa Croce. Si dice comunemente che il Gran Duca voglia fargli un deposito sontuoso, in paragone e dirimpetto a quello di Michelangelo Buonarroti, e che sia per dar il pensiero del modello e del tumulo all'Academia della Crusca. Per ogni buon rispetto ho giudicato bene che V. Em.za lo sappia.
4195.
LUCA HOLSTE a GIO. BATTISTA DONI [in Firenze].
Roma, 18 gennaio 1642.
Dalla col. 160 dell'opera: IO. BAPTISTAE DONII, Patricii Florentini, Commercium litterarium, nunc primum collectum, digestum editumque studio et labore ANT. FRANCISCI GORII ecc. Florentiae, in typogr. Caesareo, anno M.D.CC.LIV.
.... Oggi poi si è aggiunta anco la nuova della perdita del Signor Galilei, che già non riguarda solamente Firenze, ma il mondo universo e tutto il secolo nostro, che da questo divin uomo ha ricevuto più splendore che quasi da tutto il resto de' filosofi ordinarii. Ora, cessata l'invidia, si comincierà a conoscer la sublimità di quell'ingegno, che a tutta la posterità servirà per scorta nel ricercare il vero, tanto astruso e seppellito tra il buio dell'opinioni.
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