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FRANCESCO NICCOLINI a [GIO. BATTISTA GONDI in Firenze].
Roma, 8 febbraio 1642.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3370, car. 519r.-521r. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.mo Sig.r mio Oss.mo
Ho visto questa mattina S. S.tà, non in stato interamente buono, perchè non si può dire che non sia calata, ma nè anco in stato tanto cattivo che non possa sperarsi la recuperatione della sua salute, havendo discorso meco assai lungamente di diverse materie di gusto e delle cose antiche di casa sua e della città di Firenze. Anzi, dall'haver sempre tenuto un ginocchio sopra l'altro, par che si possa dire che cominci a muoversi qualche poco, come fece giovedì mattina, che comparve in congregatione del S.to Offitio a piedi, benchè retto da una parte dal Maestro di Camera e dall'altra da un bastone. Ben è vero che camminava con gran fatica e con molto stento: la complessione è grande e delle più forti che si possino havere in questi tempi, e si veggono però miracoli; poi che egli medesimo m'ha confessato questa mattina d'haver havute quattro malattie mortali da cinque o sei anni in qua, e che non sia però da creder punto alle astrologie et alle figure delle natività, come fallaci e bugiarde, poi che i professori di questa arte volevano che S.a S. havesse a morire di 63 anni, e poi anche doppo ne gl'anni avvenire, quando S. S.tà è ancor qui in età di 74 anni e con un pontificato adosso di 19, che havrebbe servito per 4 Sommi Pontefici, e che tutti i Principi però dovrebbono accordarsi a prohibire l'uso dell'astrologia, anche per interesse proprio, come ha fatto lei con la sua Bolla de' giudizii sopra la vita de' Papi.
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