Ma operate in tutti modi che non gli resti in mano, et che non mi risponda(939).
1067ter*.
MATTEO CACCINI a TOMMASO CACCINI [in Firenze].
Roma, 2 gennaio 1615.
Arch. Ricci Riccardi in Carmignano. Carte Caccini. - Autografa. La lettera occupa le prime due pagine del foglio; sulla terza pagina si legge, di mano probabilmente di FRANCESCO BARONCELLI: "fino domenica passata liene detti a leggiere", e sulla quarta, della stessa mano: "Al S. Aless.ro Caccini": cfr. n.° 1067 bis.
Molto Rev. Sig. mio Oss.mo
Io sento dire di V. Rev. una stravaganza tanto grande, che io et me ne maraviglio et ne resto disgustatissimo. Sappiate che se qua ne è fatto romore, voi riceverete tal incontro che vi pentirete di havere imparato a leggere; et sappiate di più che non si può fare cosa che sia qua dal supremo superiore sentita peggio che quella che havete fatta voi, et non solo lui, ma a tutti questi superiori(940): et Dio voglia che non haviate a conoscerlo per prova! Nè bisogna vi andiate coprendo con il manto della religione et dello zelo, perchè qua molto bene sanno conoscere che voi altri frati vi solete servire di queste coperte per ricoprire li vostri mali humori, et in cambio di credervi vi scuoprono per quello che occorre di conoscervi. Pare una impertinenza troppo grande, che quelle materie che sono state viste da' superiori, a chi tocca et dove sono huomini di tanto sapere et autorità, et che dove loro tacciono, l'impertinenza di un frate habbia a volere metterci la bocca. Crediate che se non mutate modo, vi potrebbe intervenire cosa da piangere sempre: et questo vi basti.
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