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      Dissemi il Padre che quella esperienza altre volte era riuscita più sensata, e che altra volta me l'haverebbe fatta vedere; e mi confessava che l'aria molto più lentamente seguiva il moto del vaso, che non faceva l'acqua. Con la candela non haveva provato, nè io l'ho visto: credo bene che se quell'aria non si affretta molto più, non la spegnerà mai.
      Questo è quello che ho veduto io, e prima di me haveva veduto il S.r D. Virginio, e non altro: il quale è più che mai affettionato a V. S., nè so chi faccia più stima delle eminentissime qualità di lei di quel che faccia S. S.ria Ill.ma Ho fatto seco l'uno e l'altro complimento ch'ella m'impone; la ringratia con tutto il cuore, e le ricorda a tenerlo per suo partialissimo servitore.
      Io prego Dio che a V. S. conceda sanità, per potere una volta comunicare al mondo quei nobili parti che sono già conceputi nel suo ingegno, nato per produr meraviglie a questo secolo. Risposi più settimane fa a V. S. circa il negotio del prete dal Borgo alla Collina: aspetto la risposta per poterla servire. E qui le faccio humilissima reverenza, ricordandomele servitore di singolarissimo obbligo et affetto.
     
      Di Roma, il dì 24 di Agosto 1619.
      Di V. S. molto Ill.reDev.mo et Obblig. Ser.re
      Gio. Ciampoli.
     
      Dopo haver finito sì lunga lettera m'è sopraggiunta occasione di aggiungerci una non breve poscritta. È stato poco fa in casa il P. Grassi, il quale era venuto a dire, haver trovato modo da fare esperienza più sensata circa il moto dell'aria contenuta nel vaso.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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