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      Ed in Siena per ordine de' nostri Antichi si trovano le misure, e le forme de' mattoni di tutte le ragioni, ed ove sono delle tegole fatte di ferro presso il Magistrato della Biccherna, o sia pubblica Tesoreria, dalle quali i fornaciaj son tenuti a prendere le misure, e le forme de' mattoni, e di tutto ciò, che lavorano, acciocchè le grandezze sieno giuste, e uniformi per cagione della bontà delle muraglie, ed affinchè non sieno defraudati i compratori. Errano ancora, quando prendono per le fabbriche i mattoni interi vecchj, o i pezzi, e ogni frammento vecchio; imperciocchè i mattoni vecchj non sono eguali, e con frammenti non si fa buono incatenamento di muraglia, onde le fabbriche non sono perpetue, e così si fa grandissimo consumo di calcina, e si richiede più tempo nel murare. Non è difetto di minor considerazione il servirsi di calcina non buona, come di quella, che sia fatta di pietre non cavate, raccolte pe' campi, e di cave, che non sieno umide, di pietra nera, e non dura: o di calcina ridotta in polvere, la quale non è fresca, ed è senza nervo. Finalmente nell'uso de' ferramenti, prendendogli troppo crudi, e frangibili, e mal tirati, e mal saldati, onde si spezzano, o si piegano facilmente. E tutti questi sono gli errori, che accadono nella scelta delle materie per fabbricare.
     
     
     
      CAPO V.
     
      Degli errori della mala elezione de' fabbricatori.
     
      Qualsivoglia fabbrica, per esser con buona ragione incamminata alla sua dovuta perfezione, non solamente dee esser collocata in buon sito, e posta in esecuzione con ottime materie, ma ancora le bisognano fabbricatori, e ministri d'ottime condizioni, e dotati di tutte le qualità convenienti all'Arte loro.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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