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      Quelli poi, che non intendono i disegni, nè i modelli di qualsivoglia maniera d'edificio, essendo d'ingegno grossissimo, e più atti a portare la calcina e i mattoni, che ad adoprare la murajola, il martello, e l'archipenzolo, debbono totalmente essere esclusi da ogni fabbrica, essendo privi di quella cognizione, che, bene intesa, apre la strada, ed agevola il modo di porre in effetto ogni opera, benchè difficile. Ma esendone in tutto ignoranti, o non son risoluti, e sicuri nell'operare, e operando s'allontanano dallo scopo dell'Architetto, o contraffano alla volontà de' padroni, o confondono l'ordine delle parti della fabbrica, e la fanno mostruosa, o finalmente volendo mostrare d'aver inteso il modello alla guisa de' mal saputi, e de' superbi, ostinatamente pretendono d'aver bene operato, e di non aver bisogno de' disegni, nè degli avvertimenti degli Architetti. Cosa la più dannosa alle fabbriche, e la più nemica delle buone ragioni d'Architettura e dell'Arte stessa del murare. Come, perchè per essa s'esce del dritto, e del giusto, secondo il quale si regola ogni Arte meccanica, e ministrativa; così perchè non seguendosi i disegni degli Architetti, formati secondo la buona ragion d'Architettura, e le sue regole, in quanto si richiede al sito, alla comodità, e al bisogno dell'edificio, non obbediscono alla dritta regola dell'Architettura, la quale è la Tramontana del bene operare. Onde la fabbrica diviene inutile, e la spesa in tutto vana; e per necessità convien dare a terra tutto il l


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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