Si erra, oltre a ciò, mentre non si osserva, se il terreno sia per tutto ugualmente fermo e sodo: poichè quando conosciuto, esser così in una parte sola, pensiamo, che sia così nel tutto: fidandosi di tale osservazione vi gettiamo i fondamenti tosto che il muro si alza, e si aggrava, la prima falda del terreno cede al basso, e la muraglia calando, s'affonda più in giù, e si stacca da quella parte, che ha ottenuto buon fondamento, onde finalmente rovina. Per la qual cosa, secondo l'avvertimento dell'Alberti, non bisogna contentarsi, trovato il terreno sodo, avendo cavato poco addentro, e in una sola parte, ma si deve cavar più giù, tanto che si trovi il terreno sodo, fermo, stabile, unito, non poroso, nè cavernoso, e buono per istabilirvi i fondamenti: e così dee farsi fondando le muraglie per ischivare ogni inconveniente.
Nella stessa guisa, trovato buon terreno in una parte, si dee vedere, se in un'altra si trova, e non trovandosi, si dee cavare più al basso; poichè il terreno sodo non si trova nel medesimo piano; conciossiachè le parti della terra son fatte a falde, e alla guisa delle scaglie delle cipolle, secondo l'incurvamento, e secondo la pendenza dei monti, dei colli, e delle valli. E non osservandosi queste cose, si commette gravissimo errore; poichè la muraglia poco indugia a dar segno di rovina. Ma se il detto terreno sarà renoso, e smosso, e sciolto, sarà error peggiore il fabbricarvi, mentre in esso non si possono stabilire le muraglie non solo per lungo tempo, ma nemmeno per breve.
| |
Alberti
|