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      Che a un Tempio così grande, e a un antiporto conforme alla di lui grandezza, non si convengono le porte così piccole, siccome si disconverrebbero porte, e lumi grandi a un Tempio piccolissimo. Senza che bisogna non solamente aver riguardo alla grandezza della Chiesa, per collocarvi le porte proporzionatamente; ma ancora al numero grande del Popolo, ed alla gran frequenza, che secondo varie occasioni vi suol concorrere. E' ancora grandissimo abuso rompere gli architravi, e i fregj, per accrescere i vani, come si vede alcune volte negli ornamenti degli Altari, e specialmente in Siena in S. Agostino negli Altari de' Bargagli, e dei Biringucci, invenzione condottavi di fuori. E questo è un errore molto peggiore di quello del rompere i frontespizj; poichè in tutte le fabbriche gli architravi sono quelle membra principali, e necessarie, le quali insieme colle colonne reggono tutto il peso dell'Edifizio. Conciossiacchè nè il fregio, nè la cornice son destinati per sostentamento, essendo essi una parte del peso, che si regge nell'architrave; poichè le membra poste in un luogo alto non possono esser sostentanti, e sostentate in uno stesso tempo, ma solamente sono sostentate. Nè è buona risposta il dire, che talora all'architrave già levato, succede il telaro della riquadratura del vano in sua vece; poichè il fine del telaro è di legare, e terminare la detta riquadratura con ornamento. Con questo abuso s'accompagna il rompimento del fregio, e della cornice, per posare nel solo architrave alcuna cosa, come cartella, o scudo, o statua, o vaso, o altro, secondo l'umore dell'Architetto.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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