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      E il buon collegamento delle mura non consiste nella quantità della calcina; poichè la medesima nell'unire le pietre, e i mattoni fa l'ufizio della colla nel congiungere i legnami, e della saldatura, per attaccare insieme metalli; laonde basta prenderne poca. O gli errori son collocati nel non procurare, che le pietre, che si pongono per ornamento, s'incastrino bene dentro la grossezza del muro: e questo accade in Siena, dove per necessità si conducono pietre di piccola grandezza, per risparmio della spesa, perchè non si posson condurre se non per mezzo di carri, o a schiena di mulo per la lontanaza delle Cave, e per la difficoltà delle strade; e perchè tali pietre si mantengano negl'incrostamenti delle muraglie, è necessario legarle con grappe di ferro, onde vi durano, mentre esso si mantiene; ma consumato dalla ruggine, le pietre rimangono sciolte, e cadono, e una, che ne rovini, dà occasione alla caduta delle altre. Si veggono gli errori non guardandosi, che le parti delle muraglie, e spezialmente se gli angoli facciano mala legatura: o le mura nuove si legano bene colle vecchie, acciocchè sieno più stabili: o nell'usar poca diligenza, non avvertendo, che l'opera non si alzi più in una parte, che in un'altra, onde si viene a pericolo manifesto di rovina. Ed avendo a far le fabbriche con volta, non si facciano i fianchi troppo deboli, e spezialmente quando si hanno a fare le volte piane, che per cagione del poco sesto, e del molto peso, hanno forza di spigner le muraglie in maniera, che non bastano le catene di ferro a tenerle imbrigliate, e strette in loro stesse, affinchè non precipitino, e massime se non vi è chi le fiancheggi.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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