Ma contro la violenza loro non si può fare altra resistenza, che colla grossezza della muraglia; mentre è grandissimo errore il fidarsi nelle catene, che spesse volte si son vedute rotte. Ovvero osservando il costume degli Antichi, i quali avendo a far le volte piane, non cominciavano il sesto, nè facevano l'imposta loro nella superficie delle mura dei fianchi, e poco addentro; ma formando un intiero sesto di mezzo cerchio, per altezza, e per ritto costituivano l'imposta della volta nel centro della grossezza delle muraglie: di modo che il piombo di esse in ambedue i fianchi determinava il sesto, e l'imposta della parte piana della volta, siccome si vede in Roma nelle Terme di Diocleziano, in quel luogo, dove era la Pinacoteca, ove per trattenimento di chi vi andava, erano poste varie pitture, e sculture, a imitazione del qual luogo oggi sono state inventate dai Principi le Gallerie. La forma di dette volte si mostra quì appresso.
[vedi figura20.gif]
Tale era ancora la volta della Cella Soliare, che dagli Architetti si stimava non potersi imitare, essendo di gran sesto, e piana, sembrando male atta a reggere il peso dell'acqua, che vi si faceva andare ai bisogni; onde fu necessario farle sotto un'armadura, che la reggesse, fatta di rame, in forma di cammelli, come si legge presso Elia Sparziano nella Vita d'Antonio Caracalla. =
Opera Romæ reliquit, Thermas nomini suo eximias, quarum Cellam Solearem (alcuni leggono Soliarem) Architecti negant, posse ulla imitatione, qua facta est, fieri: nam & ex ære, vel cupro Cameli suppositi esse dicuntur, quibus cameratio tota concredita est; & tantum est spatii, ut id ipsum fieri negent potuisse docti Mechanici.
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