Gli errori, che possono accadere nel fare questi cuoprimenti, sono di tre maniere. La prima, quando son mal battuti: la seconda, quando si fanno sopra legnami non ben secchi, nè schietti, nè sani; e benchè sieno di castagno, che per natura può resistere all'umidità; nondimeno aggravati lungo tempo dal calcestruzzo, si piegano; sicchè il cuoprimento si apre; e ciò maggiormente accade, quando i legnami non sono ben secchi, e stagionati, e per l'aperture penetrano l'acque delle piogge, siccome si vede in Napoli, dove gli abitatori son forzati a stuccare le aperture con pece da nave. Il che è cagione, che l'usanza de' lastrichi in buona parte si dismetta, ed in vece di essi facciansi i tetti con docce. La terza, quando si fanno in luoghi sottoposti ai diacciati, ed esposti a Tramontana; poichè i diacciati dell'Invernata, il freddo di Tramontana, e la qualità de' luoghi di Montagna, sono il distruggimento dei calcestruzzi. Conciossiachè in detti luoghi si facciano congelamenti di nevi, e d'acque, che non solo scrostano e aprono le muraglie, ma anche i calcestruzzi. E questi allora si possono usare, senza fare errore, e senza pericolo alcuno in luoghi temperati, o caldi, o quando si fa loro sotto la volta, come sono quei del Palazzo del Vaticano, e del Tempio di S. Pietro. Ma ciò non si può fare senza grande spesa, richiedendo maggior grossezza di muraglie, di quella che si suole comunemente usare. I cuoprimenti, i quali si fanno al coperto, sono le impalcature, i lacunarj, o soffitte, e le volte, le quali congiunte con le parti delle muraglie, che le reggono, e le fiancheggiano, e poste infra il tetto, e i fo
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