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      Talchè l'acqua cadente dalle gronde, e da' canali, non vi penetra, nè vi si ferma: e tanto più, quando si pongono le dette pietre, o mattoni con pendenza. Ma tutto ciò meglio si
     
      [vedi figura24.gif]
     
      comprenderà considerandosene l'appresso esempio.
     
      E quando non si guarda molto bene, se lungo i fondamenti vi passa l'acqua corrente di fosso, o di gora, o di fiume; allora si commette gravissimo errore non ricorrendo ai pronti, e convenienti ripari di steccate, d'argini, e di rifondamenti; poichè l'acqua, che corre continuo, rode il fondamento. Ma questi errori, che accadono nelle parti eminenti, allora si veggiono scuoprire, quando non si volge l'occhio ai difetti dei travamenti, dei tetti, delle cornici, e di tutti i finimenti delle muraglie: come, quando non si considerano perfettamente i legnami, se hanno patito l'umidità, se son cavati da tarli, o da altri animali, se son cotti dal Sole, o se hanno alcuna rottura notabile, e pericolosa: e quando altri se la passasse, senza considerare con molto accorgimento le cornici, non riguardando, se si spiccano dal muro, se pendono, se hanno le parti smosse: e finalmente, quando non si avverte, se la parte superiore della muraglia esce del piombo del suo posamento, il che è segno, che ella non può far resistenza, nè spalla alla forza dello spigner delle volte, degli archi, e delle travi armate. Così ancora, quando non si riguarda la parte di mezzo dei muri, quando fanno corpo, incurvandosi in fuori violentati da qualche incontro. E finalmente quei disordini, che avvengono, non solamente non guardandosi con diligenza le parti di mezzo delle muraglie, non solo, se fanno corpo (siccome si è detto) o gonfiamento alcuno; ma se hanno alcuna crepatura, o pelo, o scrostamento: i quali accidenti procedono dalle cagioni accennate, o dal soverchio aggravamento.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





Sole