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      I Ristoramenti, che si fanno alle fabbriche, hanno per fine il rimediare ai pericoli di rovina, il fortificare, e l'assicurar le muraglie, il confermare i fondamenti, e il ridurle a tal condizione, che si possano conservare perpetuamente. E però tutti gli errori, che si commettono in questo caso, sono di grandissimo danno, perchè in vece di rimediare ai difetti delle mura, e di farle più stabili, tuttavia si conservano nei difetti loro, e bene spesso si rendono maggiori pel contrasto delle mura vecchie con le nuove, queste aggravando, mentre calano, e quelle resistendo. Questi ristoramenti, o si fanno rifondando le muraglie, o ingrossandole, o foderandole, o rifacendone qualche parte, o appoggiando muraglie nuove alle vecchie, o facendo speroni, e barbacani a quelle, che pendono. Onde allora si farà errore, quando nel rifondare non si cava tanto sotto, che si trovi il terreno più sodo, e quando non si leva quella parte di muro, che è marcia, o smossa; e quando la muraglia, che si dee rifondare, non si pone ben in puntelli di fortissimo legname di castagno, di quercia, o d'olmo, parte puntellandole di fuori per sostenere il peso, e far resistenza al calamento del muro; e parte ponendole sotto il muro vecchio, fermando bene nel fondo del fondamento, e serrandolo dentro la grossezza della nuova muraglia. Ed oltre a ciò, non si erra meno, quando il muro, che vi si farà sotto, non sarà di buona materia, soda, e ferma: e quando non sia ben collegata, nè ben battuta: e finalmente sarà grande errore il disarmare le muraglie, e le volte avanti che abbiano fatto buona presa nell'ingrossamento delle muraglie, e nel fare i fondamenti loro si erra non collegando, nè incatenando bene la muraglia nuova con la vecchia, nè serrandole bene insieme.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





Ristoramenti