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      E qual altra felicità esiste sulla terra!
      Aguilan, il nero, era uno di quelle paste d'uomini che natura formò per essere amati. Tranquillo, buono, freddo al pericolo era prevenente per tutti coloro che sapevano destare la sua simpatia. - Il suo colore era il puro nero ebano, senza mescuglio, colore che vale il biondo ed il bruno delle diverse razze europee. Aguilan era di forme atletiche e perfetto cavaliere, non di quei ridicoli cavalieri, di cui son sempre piene le quarte colonne del giornali ufficiali, e che non si sa perchè diavolo sieno stati creati cavalieri, ma cavaliere nel vero senso della parola, cioè di coloro che quando inforcano un cavallo, v'innamorano per la leggiadria ed il garbo con cui si lanciano e si posano in sella.
      Egli era nero, ma non africano; nato nella campagna di Montevideo da genitori africani, possedeva la venustà delle forme caratteristiche del creolo. Destinato sin dall'infanzia per domatore di cavalli nella Estancia(15) dal generale Aquilan, - di cui i parenti del nostro nero erano schiavi, poi liberati dall'avvenimento della Republica - egli avea passata tutta l'attiva sua gioventù in quell'arduo e marziale maneggio. Domatore di cavalli non era strano ch'egli fosse perfetto cavaliere. E chi ha percorso l'America Meridionale ricorderà, che gran parte dei domatori appartengono alla razza nera, certo indebitamente per tanto tempo disprezzata e manomessa.
      Aguilan ricevendo gli ordini del suo capo - trasmessi da Cantoni - fissò i grandi e foschi suoi occhi nella bella figura del nuovo assistente e con un sorriso benevolo lo accolse.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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