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      Poichè, che sono i godimenti della vita?
      Cantoni si sentì indissolubilmente vincolato alla bellissima creatura che gli giaceva davanti, e rimase ivi a custodirla come un tesoro. Com'era egli superbo d'averla difesa, salvata! Chi avrebbe allora osato insultare ancora quella sovrana del suo cuore? Oh! l'uomo sotto la potenza del primo amore, vale dieci. E quel sentimento, decrepito come sono, mi risospinge verso un'età, in cui anch'io mi sentiva moltiplicato, impavido a qualunque evento, ed ora davanti a me, terribile realtà! le avventure, le speranze, le glorie crollate sotto il peso degli anni e dei disinganni...
      Quando, passato lo svenimento, Ida riaprì gli occhi alla luce, essi si fissarono in quelli passionati del suo liberatore, e con un moto spontaneo protese le sue braccia verso di lui. Cantoni inchinossi al delizioso invito, le sue labbra collaronsi sui coralli della bella bocca, ed un nettare d'essenza divina si trasfuse nelle arterie di due esseri fortunati. Sarà questo la vita? Oh sì! il resto è miseria!
      Questa interessantissima scena non era sfuggita all'occhio penetrante della buona Teresa, la fruttajuola. Essa le ricordò forse alcune scene della sua vita giovanile, e godette del contracambio amorosissimo della bellissima coppia. Con tale prevenzione dell'ospite, non fu difficile a Cantoni d'interessarla alla sua giovine amante; Teresa incaricossi volonterosa di custodire Ida nella convalescenza, e Cantoni, pieno di gratitudine per quella donna, staccossi alfine dal suo tesoro, e corso al suo posto nella Legione, ove lo chiamavano le trombe a raccolta.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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