Egli col cuore lacero seguiva il corpo dei Volontari verso Roma, ove lo lasceremo assaporando l'odio, le calunnie e le velenose insinuazioni dell'astuto nemico d'Italia, il prete.
CAPITOLO XIV.
LA CONFESSIONE.
Invenzione diabolica, la confessionee il mezzo più potente
di corruzione del Chercuto.
(Autore noto.)
Sì! la confessione è l'arma più terribile nelle mani della Negromanzia. Colla confessione il prete padroneggia la donna e possiede il segreto delle famiglie. Con ciò egli serve il suo Ordine non solo, ma il despotismo, di cui è la vera polizia segreta, il più solido piedestallo. Teresa, la fruttajola era un carattere buono, compassionevole, stimata da quanti la conoscevano. Ma che serve essere buoni in questa povera Italia, ove il prete è curatore delle anime? Il prete curatore delle anime, equivale a pervertitore, e così è spiegata l'opinione del grande Astigiano, che teneva la pianta uomo in Italia per robustissima, ma suscettibile dei più grandi delitti. Così in Spagna, ed in tutt'i paesi dominati dal prete. La buona Teresa, dunque, era devota, come lo sono la maggior parte delle nostre donne del popolo, e aggravata nella coscienza per l'ospitalità data a due scomunicati (tali eran chiamati i Volontari dal Sanfedismo e dai suoi addetti), Teresa non mancò al dì seguente di andare a prostrarsi ai piedi del confessore, il parroco della Cattedrale, a chiedergli perdono ed assoluzione del suo peccato.
La povera Teresa era stata combattuta tutta la notte, tra la generosità della sua natura, e gli scrupoli, che con tant'arte ingenerano i neri nell'anima delle ignoranti donnicciuole.
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