Corpo di bacco! esclamò il Gesuita, illuminandosi alla narrazione del compagno. Ma quella ragazza è un boccone da sessanta, amico mio, nonchè degna di noi, ma degna del primo prelato della Metropoli. Io non ho mai veduto forme più svelte, ed un viso! che se fossimo ancora ai tempi beati, in cui i cherubini scendevano sulla terra, io la crederei un messo di Dio!
Cortlin, da vero corsaro pratico in tali faccende, spalancando tanto d'occhi, rispose a Gaudenzio:
Ma questa è preda, che non dobbiamo lasciarci scappare, fratello mio; essa viene proprio dal cielo, e tanto più benvenuta e saporita, che queste nostre donne ci hanno proprio condannato alla continenza, dacchè tutta la canaglia d'Italia ha preso il fucile o la sciabola. Le femmine, accese anch'esse di spirito bellicoso, non vogliono più sapere di sottane, abbenchè noi siamo i veri liberatori d'Italia.
Trovato!
esclamò il Gesuita, scintillando di lascivia e di vino, e radiante per il concetto infernale, che finiva di solcargli la mente, gettò la destra sul calice pieno, e dopo di averlo tracannato d'un sorso, così continuò!
Caro Cortlin, io già vi devo gratitudine per l'ospitalità sì generosamente concedutami, e voglio ricambiarvi col servigio della mia pratica, in quest'avventura veramente deliziosa; solo chiedo per guiderdone alle mie fatiche la mia parte di preda.
Ma vi pare, mio caro Gaudenzio, ch'io sarei tanto egoista da privarvi della vostra parte! Anzi a voi la più squisita, maestro mio!
Oh no! gridò Gaudenzio avvinazzato, io sono sempre per l'umiltà cristiana, e mi contenterò di poco.
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