Ed era quella gioventù che i preti spacciavano per ladri e malviventi!!
I Volontari avevan meriggiato a destra e sinistra della strada, e la tromba suonava a raccolta per pigliar la marcia verso Cesena.
Era piacevole spettacolo per anime patriottiche il vedere quella vispa e coraggiosa gioventù, che abbandonando gli agi d'una vita splendida, s'incamminava a spargere il proprio sangue per la redenzione della patria! Oh! si può essere superbo d'aver guidato sui campi di battaglia quella eletta parte della Nazione!
Così non dicevano i traditori, di cui disgraziatamente abbonda ancora questa terra infelice!
Se un pittore avesse potuto penetrare collo sguardo in quel momento nell'interno della carrozza, ove stavano i quattro viaggiatori, sicuramente egli ne avrebbe ricavato uno sbozzo da non invidiare qualunque dei più interessanti.
Abbisognava la robustezza dei due ladri della nostra eroina, per trattenerla dal precipitarsi fuori del veicolo. Essa avea tentato quanto era umanamente possibile ad una fanciulla di quattordici anni; morsi, graffiature, pugni, contracambiati con minacce di morte degli assassini e da brutalissime violenze per impedirla di muoversi, e sopratutto di gridare.
La colonna dei Volontari sfilava sullo stradale e la carrozza doveva fronteggiarla necessariamente in quasi tutta la sua estensione; Gaudenzio, con una mano all'insanguinato naso, teneva coll'altra la fanciulla per il vestito; ma macchinalmente, poichè l'indecente prete era più dell'altro mondo che di questo dalla paura.
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