L'occhio stralunato di quel perverso misurava il numero dei Volontari, ma senza fissarsi in nessun degli individui che componevano il corpo, ognuno gli sembrava ugualmente formidabile e spaventoso. Era atterrito, convulso, nessuno ei fissava! quando un grido come di morente, sgorgato dalla gola del ministro di Satana, provò ch'egli avea distinto qualcuno. E veramente la bella e gioviale fisionomia di Martino Franchi, su quella magnifica quadratura di spalle s'era riflessa nell'occhio del prete, ed avea fatto nell'anima sua perversa l'effetto della testa di Medusa. La reminiscenza di quel terribile colpo di bottiglia, e l'orrida scena di Ravenna si affacciarono alla mente sua, come se fossero per ripetersi in quel momento. L'occhio di Franchi colpì l'occhio sinistro del Chercuto, ma colla mano sul volto, pallido e sfigurato com'era, non fu possibile riconoscerlo. Guai! se Martino lo avesse indovinato! Altro che bottiglia, e cavalcata di somaro!
L'ombra del gigante Bresciano (poichè gigante era sembrato Franchi allo spaventato Gaudenzio) dileguossi finalmente, grazie alla solerzia del cocchiere che toccava i cavalli maladettamente. E dileguossi pure la momentanea speranza dell'infelice fanciulla. E Cantoni, che cento volte avrebbe dato la vita per liberarla, occupato a mettere in ordine i bagagli del Quartier generale in ajuto di Aguilan, e che dovevano seguire la colonna appena s'era accorto del passaggio di quel veicolo sullo stradale, ove ne passavano tanti. Il delitto dunque favorito dalla fortuna, procedeva la sua via scellerata, trascinando seco l'innocenza, per sacrificarla alle mostruose sue libidini.
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