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      Tale fu l'epoca del 48, e se l'Italia, invece di trovare una caterva di moderati grandi e piccoli, avesse trovato un uomo capace di guidarla nel modo ch'era d'uopo, essa avrebbe fatto miracoli, e non sarebbe sempre da capo a ricominciare insurrezioni.
      Gli ospiti di San Leo, prigionieri e custodi provarono pure l'orgasmo dell'epoca, e ciò che ostava che si desse fuoco alla fortezza cogli strumenti di tortura, d'aguzzini e diavoli, era quella specie di rispetto che rimaneva per il Papa riformatore, sentimento però che si affievoliva ogni giorno a misura che il prete scuoteva l'apparenza da liberale con cui s'era mascherato sino alla fuga per Gaeta, compimento delle negromantiche imposture.
      Lascio pensare qual sorpresa fu per Cantoni d'incontrare il suo amico in San Leo, sangue della Madonna! fu l'esclamazione di Cantoni al ravvisare Leonida. Essi erano stati veri amici e certo sarebbero corsi nelle braccia l'un dell'altro, benchè in servizio il secondo e prigioniero il primo, se un certo rispetto militare non avesse trattenuto ambedue. Essi però non mancarono di vibrarsi reciprocamente uno sguardo d'intelligenza e massime l'ufficiale che avea qualche anni di più del suo giovine amico, dissimulò il sentimento d'amicizia e si ritirò nella sua stanza.
     
     
     
      CAPITOLO XX.
     
      L'ERGASTOLO.
     
      E l'uomo e le sue tombe,
      E l'estreme sembianze e le reliquie.
      Della terra e del ciel travolge il tempo.
      (FOSCOLO.)
     
      San Leo ridotto ad ergastolo, ne avea assunto nell'interno la nauseante fisonomia; il prete più ancora del tiranno, è ingegnoso per tali specie di stabilimenti.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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