I Maomettani erano stati forse colpiti dalla svelta e maschia fisonomia del novizio, e come uomini maneschi e fatti alle pugne, essi avevano con lui simpatizzato e preferitolo per compagno.
Male per loro! Nell'animo di quell'imberbe certo essi non potevano leggere e capacitarsi del suo disperato coraggio.
E che colpa ho io se non nacqui pittore da delineare dovutamente la bellissima fisonomia del mio giovane anconitano? Amante del bello e del buono però in tutta la mia vita ho prediletto specialmente il tipo del marinaro italiano. Per vero vi ponno essere al mondo degli uomini di mare più orgogliosi per grandezza nazionale, e con giustizia, ma certamente non migliori e più graziosi del marinaro italiano.
Avete veduto, o gentili visitatrici delle coste del Mediterraneo, quel bello e grazioso giovine, a camicia rossa di lana, pantaloni azzurri, cappello di paglia o incerato, cinto dall'elegante fascia orientale(51) dondolarsi nel guscio, nella barchetta, o nella gonda(52) mossa e travagliata dai flutti, con tanta eleganza, garbo ed agilità, quanta ne sfoggiate voi in una festa da ballo, coll'ammirazione e spesso la disperazione di chi vi contempla?
Ebbene, colla stessa agilità, coraggio, e disinvoltura, l'ho veduto io danzare sui pennoni d'una nave quando battuta dalla tempesta essa sembra agitarsi in una caldaja bollente.
Tale era il diciottenne Antonio Elia in quella notte di scirocco, fatto servo alla fiera ciurma dei pirati che della sua sveltezza e virilità s'innamoravano. E male per loro! ripeto.
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Maomettani Mediterraneo Antonio Elia
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