Eran le 10 d'una sera autunnale. I pirati, dopo d'aver cenato lautamente quanto lo permetteva il tempo e la non soverchia abbondanza di provviste del trabaccolo, ed alla barba di Maometto tracannato quanto potevano portarne d'un barrile di discreto Marchigiano, si accovacciarono alla meglio sotto vento della barca, situato nella tolda nel bel mezzo del bastimento tra un albero e l'altro, ed assicurato con ride, risse e paranchi(53), precauzioni indispensabili nei temporali.
Ambi i bastimenti, destinati per la costa d'Africa, campeggiavano(54) col contrario vento, ed essendo la caravella più potente e veliera manovrava per mantenersi vicino alla sua preda; questa da parte sua, altro fare non poteva che tenersi quanto possibile al vento.
I pirati, armati di tutto punto e fidenti nel numero, nulla diffidarono del giovine novizio, che rispondeva accuratamente ad ognuno dei loro comandi, talchè lo incaricarono anche della vigia(55) veglia a prora, occupazione penosa in una notte come quella in cui i colpi di mare sommergevano sovente tutta la parte anteriore del legno, e gli spruzzi arrivavano all'estremità superiore degli alberi.
Tale fiducia e noncuranza dei Turchi favorivano i progetti del nostro Elia, e le sue mosse da prora a poppa, ch'egli faceva per rifocillarsi ossia pigliar le sue misure per adempiere l'arduo disegno, non ispiravano alcuna diffidenza alla ciurma piratesca.
Vi sono vari modi d'affrontar la morte, e comunque uno vi si famigliarizzi, ogni modo non manca d'essere temuto dai più o meno forti, più o meno spregiudicati, anche, credo, quando si è decisi al suicidio.
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