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      La sua prima cura, dopo d'essersi sbarazzato dei nove pirati, fu la liberazione dei compagni incatenati nella stiva, e si capisce come in una notte di tempestoso scirocco, dopo d'aver nascosto il fanale, e fatto appoggiare(62) il bastimento, non fu difficile al trabaccolo di sottrarsi alla vista della caravella. Tolti alcuni terzaruoli al trinchetto, e prendendo la direzione più conveniente alla velocità del legno, i liberati furono presto lontani dal nemico. E si disse che quell'equipaggio, - come sono gli Italiani sempre alla fine propensi i miracoli, - raccontasse che un angelo mandato da Dio avea sterminato i Mussulmani e salvatolo dalla schiavitù o dalla morte; che quell'angelo però era apparso sotto le sembianze di Antonio Elia. Tale portento fu senza dubbio propagato dai preti nell'interesse della bottega, e per menomare il merito dell'incomparabile liberatore.
      Il fatto sta, che un'impresa stupenda senza uguale nella storia dei popoli rimase quasi ignota nella sua splendida verità, ed il Governo del Papa, che santifica gli inquisitori e gli assassini, nulla fece per ricompensare l'eroismo del marinaro italiano(63).
     
     
     
      CAPITOLO XXVII.
     
      REPUBBLICA ROMANA.
     
      Libertà mal costume non sposa,
      Per sozzure non mette mai piè.
      (BERCHET).
     
      La corruzione, arma terribile della tirannide, è giunta oggi a tal punto in Europa da allontanare ancora per molto tempo la realizzazione di quello stato di libertà e di prosperità generale, a cui potrebbe la società pretendere, e che fu agognato dagli onesti di tutte le generazioni.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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