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      Tale era certamente la situazione morale di questi coraggiosi militi, e se il silenzio regnava tra alcuni dei numerosi fuochi, ciò era cagionato dall'attenzione prestata dai giovani ai racconti d'episodi per lo più guerreschi ed emancipatori dei più provetti.
      La scuola pratica toccata alla gioventù Italiana in questi vent'anni dal 48 al 68 è stata molto giovevole, e certo la parte più brillante di tale periodo tocca ai Volontari.
      L'elemento volontario, avversato dal governo, dal prete e da quella casta di dottrinari che capitanati da Mazzini ed ammantati da un esclusivismo(67) arrogante, gridano ai quattro venti: "Noi soli siamo puri, noi uomini di principii republicani perchè vogliamo la republica anche ove vi sia l'impossibilità di ottenerla. - Quanto si è fatto per l'unificazione patria nell'alta Italia, nel centro, nella meridionale, non solamente fu nullo ma nocivo, dicono essi." Dante, Macchiavelli, Petrarca, che volevano un'Italia anche col diavolo, erano poveri visionari; solo i puri che dottrinano, ma non si muovono, mandano alla pugna e se ne tengon lontani, ponno costituire il paese. Per essi come per i preti, Marsala fu una sconfitta e Mentana un trionfo.
     
     
     
      CAPITOLO XXX.
     
      IL RACCONTO.
     
      La memoria venturosaChe conserva chi va profugo
      De bei dì in che lieto fu
      È l'essenza della rosaChe conserva il puro effluvio
      D'un april che non è più. -
      (Aut. non noto.)
     
      Giacomo Minuto soprannominato Brusco (ed era veramente brusco col nemico) era uno dei 73 che vennero da Montevideo in Italia nel 48 per prender parte alle cose patrie.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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