E quegli Americani, com'eran chiamati tra i Volontari, eran la maggior parte valorosi ufficiali e lo provarono seminando le ossa su quella terra di glorie e di maledizioni che il prete ha ridotta in covile di malandrini d'ogni nazione, e si potrebbe dire in anfiteatro di torture, e di vergogne italiane. -
Brusco, marciando al nemico in fronte d'una colonna di militi, ispirava loro fiducia, ed era ammirabile di valore e di sangue freddo.
Il vajuolo avea segnato il marziale suo volto, ma non alterato il suo contegno guerriero. Alto di statura, ampio di petto e nerboruto, questo prode figlio della Liguria era del resto un perfetto atleta. -
Nel fatale 3 giugno una palla Napoleonica forava quel petto d'acciajo e vicino a sanare, - all'entrata dei soldati di Bonaparte in Roma nei primi di luglio, - Brusco strappavasi dallo sdegno, gli apparecchi della ferita, e moriva volontariamente d'emorragia. - In uno dei fuochi di campo, Brusco, torreggiava, ed i suoi giovani compagni cogli occhi rivolti a lui non fiatavano ascoltando il seguente racconto:
Nella cattedrale di Montevideo (Matriz come la chiamano colà) v'era un frate, che si diceva venuto da Terra Santa, e portatore di preziose reliquie.
Egli era un uomo sui quaranta, corpulento e sull'ipocrita sua fisonomia si notavano da un occhio esperto, le traccie della lussuria. I suoi devoti li dicevano effetti d'astinenze e mortificazioni.
L'arrivo di quell'uomo a Montevideo fece epoca, giacchè, quantunque come la grimigna si propaghi anche là la pianta, i venuti da Terra Santa sono poco frequenti.
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