Pagina (116/195)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E quegli Americani, com'eran chiamati tra i Volontari, eran la maggior parte valorosi ufficiali e lo provarono seminando le ossa su quella terra di glorie e di maledizioni che il prete ha ridotta in covile di malandrini d'ogni nazione, e si potrebbe dire in anfiteatro di torture, e di vergogne italiane. -
      Brusco, marciando al nemico in fronte d'una colonna di militi, ispirava loro fiducia, ed era ammirabile di valore e di sangue freddo.
      Il vajuolo avea segnato il marziale suo volto, ma non alterato il suo contegno guerriero. Alto di statura, ampio di petto e nerboruto, questo prode figlio della Liguria era del resto un perfetto atleta. -
      Nel fatale 3 giugno una palla Napoleonica forava quel petto d'acciajo e vicino a sanare, - all'entrata dei soldati di Bonaparte in Roma nei primi di luglio, - Brusco strappavasi dallo sdegno, gli apparecchi della ferita, e moriva volontariamente d'emorragia. - In uno dei fuochi di campo, Brusco, torreggiava, ed i suoi giovani compagni cogli occhi rivolti a lui non fiatavano ascoltando il seguente racconto:
      Nella cattedrale di Montevideo (Matriz come la chiamano colà) v'era un frate, che si diceva venuto da Terra Santa, e portatore di preziose reliquie.
      Egli era un uomo sui quaranta, corpulento e sull'ipocrita sua fisonomia si notavano da un occhio esperto, le traccie della lussuria. I suoi devoti li dicevano effetti d'astinenze e mortificazioni.
      L'arrivo di quell'uomo a Montevideo fece epoca, giacchè, quantunque come la grimigna si propaghi anche là la pianta, i venuti da Terra Santa sono poco frequenti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





Americani Volontari Liguria Napoleonica Bonaparte Roma Brusco Montevideo Matriz Terra Santa Montevideo Terra Santa