Vedendo che non si burlava, il prete aprì finalmente la fetida bocca con queste parole: Brusco (il demonio sapeva bene il mio nome), se voi volete lasciarmi uscire, io vi giuro che nulla si saprà dell'accaduto. Ma se voi vi ostinate a volermi colpire, io pianterò prima questo ferro nel cuore della donna, e poi vedremo il resto.
In un secondo mi balenaron per la mente lo stupro, il perdono, la vendetta,... e quest'ultima la vinse nel mio cuore, generato tra gente che si vendica e non perdona gli oltraggi. Ed era grande l'oltraggio di quello scellerato!
Io volai su di lui, ma per celere che fosse il mio moto, non giunsi a tempo per salvare la fanciulla. L'assassino, che sembrava pratico al ferire con quel suo misterioso pugnale, lo immerse nel seno di Dolores, e si mise subito in difesa contro me.
Io nulla più vidi!... Strepiti di morte! sangue sparso! nulla! mi s'appannaron gli occhi. Non so cosa gridai, cosa feci; non so perchè anch'io non fui trafitto dal crocifisso-pugnale: ciocchè vi posso dire si è ch'io ripresi i sensi, quando la mia bocca si posò sulle labbra della mia donna.
Io tenni un pezzo la mia destra sul polso di lei, - non un battito! non un segno di vita!... di quella vita per cui avrei dato mille volte la mia!
Allora, colla disperazione nell'anima, calpestai rabbiosamente il cadavere di quel nemico del genere umano, e dopo d'aver pulita la fronte, su cui s'erano sfraccellati gli spruzzi delle cervella del Satana, io m'allontanai da quella stanza maledetta!"
In quel momento la tromba del quartier generale suonò la sveglia, tutte le altre trombe seguirono, e Brusco si congedò dai giovani compagni, rimasti un momento attoniti dal suo racconto, ma poco dopo padroni delle loro armi e pronti al loro posto di formazione.
| |
Brusco Dolores Satana Brusco
|