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      ... (E sempre con Dio, come se fosse roba esclusiva di questa sacrilega canaglia), Dio mio perdoni! Sì! sono razzi ed io vi conterò tutto, se mi date salva la vita." - Ma tu chi andavi ad ammazzare con quest'istromento, sacco di delitti? diceva Martino, misurandoli il pugno sul ceffo.
      Zambianchi, distratto sino a quel momento dalla vista del tubo, e seguendo l'esempio del compagno, preparavasi colla mano chiusa a lasciarla cascare sul capo della vittima, Gaudenzio era bello e spacciato, se riceveva quella pesante mazza sul cranio.
      Ma Franchi più accorto, e forse più umano, esclamò: "No, amico mio, noi dobbiamo conoscer prima il filo di questa matassa. E trattandosi di prete, può esservi alcunchè d'importante per la Repubblica.
      Ove condurremo questo brigante, riprese Zambianchi: metterlo in mano dell'autorità, lo stesso vale di lasciarlo libero. Dunque? Il quartiere della Legione Italiana sembrami adeguato ad ingabbiare quest'uccello, rispose Martino." E l'altro sospendendo il Gesuita per il colletto, e colla destra convulsa, crollandolo, gli fece mandar fuori un ahi!... che sembrava dover essere il suo ultimo, ed aggiunse:
      Anche i migliori tra i nostri si accingono a prottettori di questi mostri!
      I tre, cioè, i due col perverso in mezzo, uscirono da dove erano entrati e quale fu la loro sorpresa vedendo l'aria illuminata da stelle cadenti, udendo un fracasso, nello stesso tempo, come d'un campo di battaglia. E la folla al solito rompevasi il collo per fuggire. "Era questo il trastullo che preparavate al vostro gregge, scellerati! urlavano i due nostri amici.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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