Pagina (162/195)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dopo d'aver attizzato il fuoco, ed aggiuntovi della legna, abbondantissima in quei boschi, dopo d'aver tormentato la vecchia pianta accesa, luminaria del campo, per farle spruzzare delle scintille e fiamme, ognuno si strinse a canto al fuoco, ove qualche narratore occupava l'attenzione dei compagni, e spesso ne suscitava l'ilarità.
      Io non tedierò il lettore colle moltiformi storie che uscivano da questa gioventù ammirabile per coraggio, e dei fatti compiuti a pro della libertà dei popoli, ma che forse si risentiva un po' della vita sciolta a cui era assueffatta da tempo. La maggior parte dei racconti alludevano alle galanterie degli scarafaggi (preti) dei loro paesi, così astuti nella seduzione delle donne, massime nei villaggi. Ed anche con episodi di questa brutta gente non voglio nauseare chi legge. Farò cenno soltanto di alcune narrazioni di quella notte, che provano l'indole della gente che mi accompagnava.
     
     
     
      CAPITOLO XXXIX.
     
      NELLO E CARBONIN.
     
      L'ardue imprese non temo, l'umili non sprezzo.
      (TASSO).
     
      Nello, uno dei forti Liguri che formavano il nucleo principale della Legione Italiana di Montevideo, raccontava le molte miserie, e patimenti sofferti in casa di sua madre, per la brutalità d'un patrigno.
      La mia infanzia, egli diceva, fu una serie di dolori. Battuto atrocemente per il minimo motivo, e sovente messo fuori di casa di notte, anche nell'inverno coi nostri monti coperti di neve, io ero obbligato di cercarmi un ricovero nel deposito delle foglie di castagne che si raccoglievano e farmene lettiera.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





Liguri Legione Italiana Montevideo