Nulla di tutto ciò si fece, si richiamarono in Roma una divisione esistente in Bologna, l'esercito vittorioso a Velletri, il distaccamento già entrato nel regno per Bocca d'Arce ed infine tutte quante le forze esistenti sul territorio della Repubblica, e così si diede agio al nemico di finire con un bel colpo! - Dementi che potevano sostenersi indefinitivamente e con buon successo se sparsi sul vasto e montuoso territorio dell'Italia del centro e del mezzogiorno!
Di più ci fu tolto l'onore di cadere per gli ultimi, se cader si doveva, nella gloriosa tenzone sostenuta dall'Ungheria, da Venezia e Roma.
CAPITOLO XLIII.
SAN SILVESTRO.
Les cloitres, les cachotsne sont point son ouvrage;
Dieu fit la libertà, l'hommea fait l'esclavage.
(CHENIER.)
Come già dicemmo, la Legione Italiana era acquartierata in Roma nel Convento di San Silvestro, che fu già di monache, e come dissero alcuni scrittori ragionati un'harem dei moderni sacerdoti di Venere e Bacco, che per isventura d'Italia governano Roma.
Il lettore ricorderà che nella notte dell'auto-da-fè dei confessionali il gesuita Gaudenzio era stato rinchiuso in detto quartiere.
Che i Legionari non fossero poi quei carcerieri, conosciuti massime dai detenuti politici, e sì famosi per crudeltà e vigilanza, tutti ponno supporre, ma si sapeva pure che Gaudenzio era stato chiuso nei sotterranei del convento, ove gli si passavano i viveri necessari, e da dove sparì una bella mattina, non essendo stati mossi i catenacci del portone, e non trovandosi nello stesso indizio alcuno di violenza.
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